| GLI IMMANCABILI PASSI DEL
      GAVIA E DELLO STELVIO Anche per quest’ anno quasi in chiusura dell’
      estate non potevamo io e Laura disertare il richiamo dei due passi più
      importanti delle nostre alpi, così ecco la cronaca della nostra giornata.La partenza è sempre di buon mattino proprio per evitare traffico e il
      caldo estivo che massacra noi motociclisti, il nostro intento è arrivare
      al Gavia li fermarci per far colazione , verso le 08,00 siamo a Ponte di
      Legno, imbocchiamo il Toboga di tornanti strettissimi che ci porterà al
      passo, il traffico è quasi inesistente solo alcuni temerari ciclisti che
      di buon ora cominciano la scalata con la loro bici, ne approfittiamo per
      scattare qualche foto ricordo lungo il tracciato strettissimo. La giornata
      è variabile e nuvole minacciose si defilano all’orizzonte la nostra
      speranza è evitare la pioggia, siamo partiti non attrezzati solo la
      classica giacca in cordura e jeans, salendo di quota la temperatura
      comincia a scendere, il termometro della moto segna 11 gradi mancano
      ancora pochi km all’ passo il panorama e’ sempre incantevole anche se
      reso cupo dalle nuvole che per nostro grande dispiacere cominciano a
      impartire la benedizione con una pioggia fine ma molto intensa, la
      temperatura precipita a 8 gradi sembra di essere già in inverno
      fortunatamente per noi il rifugio è vicino infreddoliti velocemente
      posteggiamo la moto nel piazzale antistante il ristorante e via dentro per
      scaldarci.
 Due tè bollenti e due fatte di buona torta ci rimettono un po’ in sesto
      , subito il pensiero vola a chi e’ rimasto a casa a far “riposare la
      moto” potevamo dimenticarci di Paolino? (Biaggi) e dalla Fede???…. è
      no la cartolina ricordo e’ obbligatoria .
 E’ sempre bello poter percorrere queste strade cariche di storia, anche
      se tutti gli anni restano invariate nella loro fisionomia per noi
      motociclisti la montagna è una sfida ogni curva un divertimento il
      paesaggio ci ripaga con ricordi ed emozioni.
 Ormai è ora di riprendere il nostro itinerario che ci porterà verso il
      passo Stelvio, ci facciamo coraggio e via fortunatamente ha smesso di
      piovere comunque la temperatura rimane bassa , il fondo stradale bagnato
      ci impone una andatura molto prudente, iniziamo la discesa verso Santa
      Caterina ,scendendo a valle il tempo migliora e il sole comincia a far
      capolino dalle nuvole scaldandoci. Incontriamo i primi motociclisti che
      con la mano ci salutano; il tragitto è breve e dopo aver attraversato il
      caseggiato di Santa Caterina percorriamo circa 18 km per arrivare a
      Bormio. Facciamo una breve sosta al distributore per poi affrontare la
      scalata allo Stelvio, non abbiamo fretta e iniziamo a salire senza animo
      sportivo vogliamo vivere il tragitto il più a lungo possibile guardando
      il panorama e scambiarci commenti, il manto stradale è in buone
      condizioni. A metà strada ci fermiamo per fare foto presso la cascata del
      Braulio dove iniziano una serie di tornanti davvero spettacolari resi meno
      pericolosi da modifiche al tracciato, infatti salendo si può ancora
      notare la vecchia strada a tornanti ormai abbandonata …. io comunque
      sono riuscito 15 anni fa a percorrerla era davvero impegnativa e
      pericolosa per i tornanti strettissimi e ripidissimi in oltre sono state
      allargate alcune delle tante gallerie comunque il consiglio è di
      affrontarle sempre con la dovuta prudenza. Il passo è ormai vicino, il
      tempio di noi motociclisti, il panorama è suggestivo e l’aria
      frizzante, ci fermiamo giusto il tempo per riposarci l’orologio segna
      ormai le 11 ripartiamo discendendo il passo verso il sud Tirolo , la
      strada di discesa fino al caseggiato di Trafoi purtroppo non e’ bella
      causa lavori in corso ed il manto stradale è in pessime condizioni per
      circa 10 km, però migliora drasticamente diventando buono.
 Per me e Laura è ormai un rito fermarci al 34 ° tornante scattare
      qualche foto ricordo il tracciato e molto insidioso la strada e stretta e
      i tornati a gomito mettono a dura prova chi la percorre tanto da portare a
      qualche caduta per i meno esperti.
 La sosta pranzo è prevista alla birreria Forst e dopo aver percorso la
      Val Venosta arriviamo alle 12,30 nel piazzale antistante la birreria meta
      d’obbligo per tantissimi motociclisti in transito da quelle parti, il
      menù è una grigliata di carni miste e due boccali di birra vi
      consigliamo davvero una sosta almeno per gustarvi una buona birra.
 Decidiamo la strada del rientro optiamo per la strada statale che porta a
      Trento anziché la monotona autostrada, una bella giornata trascorsa
      vivendo la bellezza della montagna.
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