Zibello è un piccolo centro agricolo che si sviluppa lungo gli argini del Po. La sua estensione è poco più di 26 km, l’altitudine di questo comune è di 35 m sul livello del mare e si trova a 35 Km da Parma, conta circa 2100 abitanti. si può affermare che sia uno dei  più piccoli comuni della bassa ed è forse per questo motivo ed anche per la lungimiranza delle recenti amministrazioni che è uno dei comuni meglio gestiti.
E’ il tipico comune rivierasco di Po: lo testimonia il clima nebbioso dell’autunno, rigido nell’inverno e caldo e afoso in estate, con umidità elevata tutto l’anno. Il territorio è costellato di canali di irrigazione a testimoniare la vocazione agricola anche di questo comune oltre naturalmente l’allevamento di bovini da latte e dei maiali.
Dalla lavorazione della carne suina Zibello ricava la sua notorietà: la produzione di un tipico salume della bassa qui si è altamente specializzata per ottenere il re dei salumi il "CULATELLO".
Nelle golene di Po del comune vi sono i paesaggi più tipici e affascinanti dove la flora e la fauna locale vive, quasi, indisturbata.

LA STORIA


Palazzo Pallavicino o Palazzo Vecchio
L’appellativo Zibello deriva dal latino "gebellus" che significa piccola gobba del terreno.
Si hanno ritrovamenti in questo circoscritto comune fin dell’epoca romana, ma la sua storia più significativa ha inizio col medioevo che, per la sua vicinanza geografica(27 Km), resterà per tutto il periodo legata a Cremona. L’attuale Zibello dipendeva all’epoca da Pieve.
Furono varie le vicissitudini di questo feudo che comprendeva un vasto territorio (Pieve Zibello Santa croce Ragazzola): dapprima governata dalle famiglie bergamasche dei Da Bariano e successivamente dai Da Sommo. Con Gregorio Sommo raggiunse il massimo splendore (1330). Alcuni anni più tardi veniva però distrutta la rocca di Pieve e il feudo assegnato ai Rossi che ne segnarono un rapido declino. Zibello passò poi a Uberto Pallavicino (1249). In seguito (sec. XV) con Rolando il Magnifico il piccolo stato fu riorganizzato e dotato di leggi: statuti Pallavicini. 

A partire dal 1530 Zibello fu al centro di aspre contese tra le famiglie Rangoni e Pallavicino; entrambe le famiglie prima l’una e poi l’altra però se ne disinteressarono provocandone la rovina della rocca e del territorio.
Al marchese Antonio Francesco Pallavicino si devono opere che attestavano il suo impegno civile. In epoca napoleonica infine il comune fu ridotto ai soli paese di Zibello e Pieve.
Nell’attuale piazza Garibaldi di Zibello troviamo con il suo lungo porticato ad angoli acuti il "Palazzo Pallavicino" o "Palazzo Vecchio" fatto erigere da Gian Francesco Pallavicino nel 1457 e ristrutturato poi nei primi anni del 500 è così che l’edificio è formato da due corpi diversi, ma perfettamente integrati tra loro. Sotto i portici troviamo piccole botteghe e al primo piano del palazzo esiste un piccolo teatro che fu nel passato l’unico punto di ritrovo per tutte le manifestazioni culturali del comune.
Nella piazza adiacente (p.zza Cavour) troviamo la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Gervaso e Protaso: uno splendido e maestoso esempio di architettura tardo-gotico lombarda.
Degna di nota anche la cosiddetta "Cisiola", oratorio della Beata Vergine delle Grazie, il più antico monumento dell’abitato.
Nell’antico convento dei domenicani del 1400 (edificio di forma quadrata che conserva un magnifico chiostro) a sede il museo della civiltà contadina intitolato a Giuseppe Riccardi che raccoglie gli oggetti e gli attrezzi di lavoro di una passata civiltà agricola delle nostre zone. Inoltre nel museo vi è una sezione dedicata al fiume Po.

Mappa Zibello

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Mappa Pieve

LE FRAZIONI

PIEVE
Degna di nota la sua chiesa: collegiata di San Giovanni Battista, fatta edificare da Matilde di Canossa, ma sembra che ancor prima esistesse una chiesa plebana risalente al periodo longobardo. A causa di molti rimaneggiamenti l’attuale edificio non presenta più alcun elemento che la possa far risalire a prima del 1600. Nel paese e nei dintorni ci sono interessanti ville del ‘500e‘600.

 

PIEVE NEL PASSATO

 

 

 

 

 

 


ARDOLA