CARZETO 2005: CHE LA COMPETIZIONE ABBIA INIZIO
Sabato, 16 aprile 2005 |
Il desiderio di partecipare alla rievocazione storica di Carzeto era ormai
incontenibile e nemmeno il cattivo tempo del sabato mattino ha fatto pensare a
Marco ed Ettore che magari forse chissà non si sarebbe potuto correre. Difatti
nonostante il diluvio i nostri eroi terminano quelli che noi credevamo gli
ultimi preparativi: la benzina per le miscele una per la vespa special di Ettore
e l’altra per il Beta (moto da cross) del 1974 di Marco, gli ultimi ritocchi
alla carrozzeria per togliere qualche graffietto e una lucidatina qua e là. Ma le brutte notizie stanno per arrivare: Marco telefona agli organizzatori della manifestazione per ulteriori chiarimenti, arriva la delusione, la manifestazione si terrà certamente salvo solo pioggia, ma le moto da cross non possono girare nel circuito cittadino per motivi di sicurezza. La delusione di Marco è evidente tanto da telefonare immediatamente a Ettore, ma non riesce a trovarlo. Nel tardo pomeriggio (nel frattempo il tempo è migliorato) raggiungiamo Ettore a casa sua, che saputa la notizia ha un’idea che si è rivelata davvero mitica: in casa ha già pronto un motore 130 cc con aspirazione lamellare e carburatore da 24. Basta soltanto smontare dalla mitica “Nerina”, appartenuta anni addietro a Vittorio Terzi, il vecchio motore e montarci quello elaborato. Dopo le prime resistenze Marco si lascia convincere: i nostri meccanici si mettono al lavoro che termineranno solo dopo un paio d’ore con il lavaggio della Vespa. Gli occhi brillano e l’entusiasmo è a 1000. |
Domenica, 17 aprile 2005 |
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La sveglia suona presto in casa Bonazzi: non sono ancora le 7 quando Marco ed
anche io ci iniziamo a preparare. Prima delle 07,30 siamo da Ettore ci sono da
caricare le due vespe e tutto l’occorrente per la gara. Ben ben legata la
Nerina, per la vespa Special che userà Ettore necessita di una cura maggiore
tanto che lui viaggerà seduto in sella alla sua belva nel cassone del Talento. |
Cominciano anche Marco ed Ettore a scaldare i motori il primo turno è vicino:
ci avviamo alla partenza. Ecco che finalmente prende il via la rievocazione
storica su quello che negli anni ’40 era un circuito per gare mondiali nelle
quali correvano i grandi piloti del passato. Il divertimento è assicurato Ettore e Marco entrano in pista e gareggiano, per così dire, con altre moto di cilindrata dai 75 cc ai 175 cc cercando di dare paghe ad altri piloti che tentano di raggiungerli senza però riuscirci. Ettore ha l’occasione di misurare la capacita del motore della sua vespa Special e di provarne la potenza. Marco gli sta dietro tenta di raggiungerlo, ma col tachimetro a fondo scala (130 km/orari) non ce la fa. I giri in pista si susseguono veloci e tempo di contarne 5 i venti minuti sono passati. Al rientro l’entusiasmo non si è certo assopito anzi la smania è tanta e i commenti sulla corsa appena svoltasi sono molteplici, il divertimento non è mancato ed ora non resta che aspettare di poter rientrare in pista. |
Inganniamo il tempo che resta assistendo alle gare delle altre categorie
incitando i piloti a dare spettacolo. Arrivano anche altri amici che sono venuti ad assistere all’esibizione di Ettore e Marco muniti di telecamere e macchine fotografiche ora la compagnia è numerosa e le chiacchiere non si contano più. Ore 11,30 secondo turno, via che si parte ancora ad ingaggiare con i mitici Minarelli che si in velocità vanno un po’ di più (“ma mica tanto però”) ma in ripresa prendono la botta dalla Vespa special guidata (e costruita) da Ettore. Dai di gas ora che i nostri eroi hanno preso confidenza col circuito danno davvero spettacolo lungo il percorso dove ora il pubblico è diventato molto più numeroso vista l’ora. I 20 minuti scorrono e il rientro è trionfante. La Vespa Special ha fatto furore colpendo per la velocità, la cura dei particolari e il motore raffreddato con radiatore, mai visto dalla maggioranza della gente del pubblico. Terminati i giri in pista al rientro ai box si forma un capannello di gente curiosa di sapere più notizie possibili su quella vespa che sembra proprio una moto. Tanta gente a congratularsi per la velocità e il lavoro svolto. Ettore a rispondere e dove non poteva arrivare perché le persone erano tante rispondeva con altrettanto entusiasmo Marco che ne aveva seguita la lavorazione passo passo. E’ stata davvero una bella esperienza, con tanto divertimento per i nostri due provetti piloti di vespe. |