Nel 1906 il Papa Pio X, il giorno 26 settembre, elevava il Santuario di
Fontanellato alla dignità di Basilica minore.
La facciata attuale, neo barocca, è stata ideata e progettata dall'architetto
Lamberto Cusani nel giugno 1912 e iniziata nel 1913 assieme al corpo aggettante
sul fianco. Come nel restauro di Santa Croce di Fontanellato, così anche
nell'intervento sul Santuario il marchese Cusani (Parma 1877-1966) ha operato
dopo una lettura filologica attenta dell'edificio, senza snaturare lo stile
originario. La facciata su cui intervenne il Cusani era molto semplice: divisa
su due piani da una trabeazione sorretta da sei semipilastri con capitello
dorico al piano inferiore e da sei lesene con capitello ionico a quello
superiore. Un frontone triangolare chiudeva l'edificio con un pinnacolo al
centro con la croce.
Il corpo laterale era basso e costituito da un ambiente con grandi arcate
vetrate.
Il marmo diventava così l'elemento decorativo principale e la coerenza
stilistica dell'architetto è così storicamente e culturalmente precisa che
nella sua realizzazione sono state notate notevoli affinità con il progetto di
Francesco Francini, architetto del XVIII secolo, conservato nell'Archivio di
Stato di Parma e mai realizzato, progetto che con ogni probabilità il Cusani
ignorava.
L'architetto contemporaneo ha scelto di creare un gran pronao a tre arcate su
colonnato con basamenti e capitelli bronzei, cinto superiormente da una
balaustrata ornata di statue di Santi.
Mossa e chiaroscurata è anche la parte superiore che culmina con la ripresa del
motivo della balconata e con lo slancio verso l'alto della statua della Fede.
Furono recuperate le statue originali della seconda metà dei XVIII secolo e
furono realizzate nuove statue dal prof. Pietro Morseletto di Vicenza.
Nell'incarico affidato inizialmente al Cusani erano previsti anche i rifacimenti
della cupola e del campanile che non furono realizzati per mancanza di fondi.
L'interno della chiesa, sottoposto a ripulitura e restauro dal 1997, è ad aula
ed era completato il 18 agosto 1660: lesene con capitelli corinzi in stucco che
staccano quattro cappelle a ciascun lato; la volta è a botte e nel transetto è
la cupola con cupolino, l'abside è poligonale.
Nella volta sono affrescate Quattro storie di S. Domenico, fondatore dei
«domenicani» di Pietro Rubini (Parma 1700-1765), che realizzò anche gli ovali
con i Miracoli della Vergine databili prima del 1731, come ricorda una
testimonianza di quel anno del priore Lodovico Malaspina.
Di Marco Mazelio sono gli otto paliotti in scagliola policroma tutti firmati e
datati 1701, mentre il pavimento alla veneziana è successivo al 1817.
Il grande organo posto nella retrofacciata è opera probabile del cremonese
Giulio Sacchi e fu realizzato entro il 1696.
Nella prima cappella a destra l'ancona, dei primi del secolo XVIII, ha la pala
di vari Santi Domenicani con Santa Caterina da Siena (1669); la seconda i Santi
Paolo, Tommaso d'Aquino e Pietro (1663); la terza ha una bellissima ancona a
cariatidi e la pala coeva rappresenta San Domenico in Soriano (1666).
La Statua della Madonna col Bimbo è del 1615 e venne collocata solennemente con
una cerimonia d'incoronazione, che fu memorabile, nel tempietto o trono attuale
nel 1650, opera di Giovanbattista Guerrini su disegno dell'architetto Carlo
Natali.
Ai fianchi del trono si scorgono le statue lignee di San Domenico a sinistra e
di Santa Caterina a destra con angeli.
Nel transetto a destra e a sinistra della seconda metà del XVII secolo è una
Strage degli Innocenti e Miracoli della Vergine di Pietro Rubini.
Il coro ligneo e altri mobili dovrebbero essere di Giulio Seletti (prima metà
sec. XVIII).
Un'attenzione particolare meritano gli ex voto ora tutti raccolti in sagrestia,
databili dal XVII secolo agli anni recenti; vicini a noi con una ricchezza di
immagini, situazioni, eventi al cui centro è sempre il devoto omaggio alla
Vergine di Fontanellato che non sono solo testimonianza toccante di fede, ma
anche documenti di vita (vedi scheda "Gli ex-voto e la memoria").
L'altare maggiore a mensa utilizza strutture settecentesche dell'altare smontato
della Cattedrale di Parma.
Risalendo verso la facciata del tempio nelle cappelle laterali di sinistra
troviamo un Crocifisso ligneo degli inizi del 1700 (nella quarta); una bella
ancona con la cimasa decorata dallo stemma dei Farnese con la pala che
rappresenta la Circoncisione databile tra il 1663 e il 1666 (nella terza);
un'ancona del 1706, coeva a quella della cappella che le sta di fronte e
l'immagine di San Giacinto, domenicano, che porta in salvo il SS.Sacramento
nell'ostensorio e la statua della Vergine del 1669 (nella seconda cappella);
un'ancona degli inizi del '700 con San Raimondo che veleggia sul proprio manto
del 1669 (prima cappella).
La statua della Vergine fu nuovamente incoronata il 24 maggio 1925 in piazza
Duomo a Parma e alla fine delle celebrazioni, nel piazzale del Santuario di
Fontanellato fu collocato il monumento del Beato card. Andrea Ferrari (Lalatta
di Pratopiano, Parma 1850 - Milano 1921).
Nel 1971, su progetto dell'architetto Enea Trenti fu costruito il nuovo piazzale
davanti al Santuario con arcate da un lato e alberi dall'altro.
All'interno del convento dei religiosi nel 1978 ad opera dell'architetto M.
Trenti è stato costruito un moderno chiostro e nel 1996 la adiacente "Casa
del Pellegrino".
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