GUIDO PACI

Noi del Mucchioselvaggio vogliamo dedicare questa paginetta per non dimenticare il pilota italiano che con i propri mezzi ed una grande passione lasciò la sua firma indelebile nel mondo delle competizioni motociclistiche, dominata allora da mostri sacri.
Guido nacque il 17 dicembre 1949, a Servigliano. Un ragazzo con una spiccata passione per la meccanica che lo condusse ben presto a scoprire una delle sue grandi passioni: la moto. Gli piaceva tantissimo modificare e “truccare” motorini rendendoli più preformante nelle prestazioni. Il suo secondo desiderio era un giorno poter volare più forte del suono, questo sogno fu ben presto realizzato entrando giovanissimo al corso piloti sottoufficiali del aeronautica militare diventando poi pilota di carriera.
La sua era una vita spericolata, era affascinato dalla velocità e dalla continua ricerca di dominarla, una sfida continua con se stesso.
Accettò anche, nella sua esperienza sportiva, di pilotare un bob a 2 del “CBFA” centro bob forze armate , ottenendo due titoli italiani e un prestigioso terzo posto europeo.
La sua grande passione rimaneva la moto, non solo da pista ma anche dal mototurismo e grazie a scorribande domenicali conobbe Helene una ragazza fantastica che condivise con lui quella grande passione pericolosa che erano le competizioni di allora, parliamo degli anni 76 – 83.
Allora non vi erano certo le moto di oggi e pilotarle era come cavalcare un cavallo pazzo. inoltre le gomme non avevano prestazioni preformanti e sicure. Le protezioni dei piloti “ caschi, tute, stivali e guanti” non erano certo all’altezza di salvaguardare il pilota da eventuali cadute rovinose, comunque Guido accettò la sfida : nel 1979 vinse il campionato italiano Junior classe 500 con una Suzuki davanti a Reggiani, ricevendo svariati elogi per l’impegno e la serietà profusa.
Approdo alla classe regina, il mondiale GP 500, nel 1981 si classificò 11° assoluto lasciandosi dietro le spalle signori come Franco uncini e Christian Sarron con una moto privata e con pochissimi sponsor, lui ci metteva del suo donando sempre il massimo di se stesso. Era un pilota anticonformista: colorò la sua moto (cerchi e carena) di Rosa venne così chiamato la Pantera Rosa.
Di Lui tutti avevano un grande rispetto sia come uomo che come pilota. Di lui K. Roberts disse “ Ringraziate Dio che Guido non ha una moto ufficiale se no sarebbero stati cavoli amari per tutti” Si rivolse poi scherzosamente a Guido dicendo “Speriamo che resti povero”.
Quella sventurata gara le 200 miglia di Imola del 1983 nella 2° manche il povero Guido venne disarcionato dalla sua Honda RS 500 scivolando per un centinaio di metri contro un muretto di recinzione sul bordo pista. Allora ribadisco i piloti correvano con pochi sistemi di sicurezza specialmente le piste avevano pressoché inesistenti corridoi di fuga con dannati muretti di recinzione inconcepibili oggi.
Nonostante i soccorsi furono celeri per Guido non ci fu niente da fare.
La notizia suscitò immenso cordoglio, era un uomo generoso e la sua perdita segnò la vita non solo della sua famiglia ma anche di chi lo aveva conosciuto, era un uomo dal cuore buono e puro. La sua vita donata a questo sport pericoloso convinse gli organizzatori a prender provvedimenti sulla sicurezza dei piloti.
Di lui disse Paolo Beltramo “Guido era il pilota di moto che ti faceva smettere di parlare di loro perché con lui finivi per parlare di tutto. Come spesso accadeva il sabato prima della gara siamo andati con la sua Volvo famigliare alla discoteca sopra il circuito di Imola l’ho visto quella sera abbiamo riso come sempre. L’ho rivisto il giorno dopo su di un tavolo d’acciaio senza vita. Guido ogni tanto ti penso mi ricordo mi manchi” 
Per onorare la memoria di Guido Paci è sorto un moto Club esclusivo che porta il suo nome il primo MC italiano all’interno di una base operativa dell’aeronautica militare presso il 53° stormo caccia a Cameri proprio dove Guido prestò servizio come pilota.


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Guido noi motociclisti ti ricorderemo per sempre. Queste mie poche righe sono la testimonianza di un uomo due volte pilota.
Esiste un libro dedicato a Guido dove chi lo ha conosciuto ed amato racconta i propri ricordi innanzitutto sull’uomo e sulle sue imprese sportive che lo misero nella storia del motociclismo sportivo.
Chi fosse interessato ad acquistare il volume lo può richiedere all’associazione culturale “insieme” tel 333/9057163 e-mail libro@associazione-insieme.it sito web www.associazione-insieme.it
Il ricavato del libro per volere della famiglia va a scopo benefico

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